lunedì 8 luglio 2013

Ferie in Giappone: prima parte

Ad una settimana esatta dal ritorno in Austria, propongo oggi il primo di una serie di post riguardanti le mie ferie in Giappone.
Il volo da me prenotato è partito da Venezia, breve scalo a Dubai e ripartenza con destinazione Tokyo.
Inizio col dire che sono stato particolarmente impressionato dalla qualità del servizio offertoci da Emirates, una nota compagnia con la quale non avevo mai volato prima. Ok, io non sono un veterano dei viaggi in aereo, e di solito opto per Ryanair per spostarmi in Europa, quindi il confronto sarebbe ridicolo, ma mio fratello, che di professione fa l'assistente di volo da 6-7 anni, ha confermato il mio giudizio positivo. Tutti e due gli aerei che abbiamo preso erano in ottime condizioni, con ogni posto dotato di sistema di intrattenimento "privato" comprendente oltre ad una collezione di videogame discutibili, un database di tutto rispetto al livello musicale e soprattutto diversi bei film in italiano ( ne ho approfittato per vedere, tra gli altri, Django e Skyfall ). Il personale di bordo è stato gentilissimo e molto professionale, peccato che i pasti fossero, a mio avviso, poco più che patetici. Mio fratello dal canto suo, ha affermato che erano di ottima qualità rispetto a molte altre compagnie. Io, per dir la verità, ho sofferto non poco le due tratte lunghe ( Dubai-Tokyo e Tokyo-Dubai ) in quanto ho difficoltà ad addormentarmi in aereo, ed ho rosicato non poco nel vedere personaggi addormentarsi 10 minuti dopo il decollo e svegliarsi 10 minuti prima dell'atterraggio, ma ero psicologicamente preparato e sapevo bene che questo piccolo sacrificio è indispensabile per coprire distanze del genere ( almeno finchè non inventeranno il teletrasporto ).
All'andata, lo scalo a Dubai è stato relativamente corto, ed abbiamo ammazzato il tempo girando per l'aereoporto ( molto grande ) e mangiando qualcosa da Burger King ( dove accettano dollari americani, dei quali mio fratello era fornito ).
Siamo arrivati a Tokyo verso l'una di notte. A quell'ora i trasporti pubblici sono fuori servizio, e non volendo aspettare altre 4 ore all'aereoporto di Haneda, abbiamo optato per una corsetta in taxi da 65 euro, che in tre non è una spesa folle.
L'hotel scelto accuratamente da mio fratello, si è rivelato abbondantemente sopra le mie aspettative. Visto il prezzo da ostello che abbiamo pagato, mi aspettavo una sistemazione molto più spartana, invece mi sono dovuto prontamente e piacevolmente ricredere. La camera non era certo grande, ma i tre letti erano ad una piazza e mezza, e la dotazione prevedeva TV, bollitore per il thè, asciugamani in abbondanza, ciabatte, e perfino una vestaglia da camera a testa, in stile kimono. Il tutto in un quartiere tranquillissimo ( Akasaka ), ma ben collegato ( 3 fermate della metro nel raggio di meno di un chilometro ) e soprattutto vicino a Roppongi, uno dei quartieri più noti per la vita notturna, quartiere dove ci siamo recati appena appoggiate le valigie, anche per merito ( o a causa ) del jet lag. La "serata" è proseguita in tranquillità con qualche birra locale e cercando di prendere confidenza con una realtà decisamente inusuale per me che sono abituato a viaggiare in Europa. Già il solo fatto di non saper leggere i kanji, fa un certo effetto, e lo stesso vale per la gente in giro, che fino a poco tempo fa avevo visto solo nei manga e anime. Una delle cose che ci ha subito spiazzato è il fatto che la maggior parte delle attività commerciali si sviluppano in verticale: è normale capitare davanti ad un edificio che ha un pub nei sotterranei, un negozio di vestiti al piano terra, un parrucchiere al primo piano, un jazz club al secondo, un altro pub al terzo, un negozio di casalinghi al quarto e così via fino anche al decimo piano. La cosa si è rivelata ancora più impressionante in altri quartieri dei quali parlerò più avanti, dove abbiamo trovato sale giochi su 7 piani o negozi di elettronica su 10 piani. Quando siamo usciti la prima sera, c'era parecchia gente in giro ( parliamo di lunedì alle 2 di notte ), cosa non certo normale anche in diverse città di dimensioni rispettabili che ho visitato in passato, ma questo non è neanche lontanamente paragonabile al vero sovraffollamento che ci aspettava in alcune delle giornate seguenti. Il primo impatto con la vita notturna, al livello di prezzi non è stato il massimo, siamo arrivati a pagare 8 euro per una birra piccola, prezzo da guerra civile, qua in Austria ed anche in Italia, ma in ogni caso eravamo preparati. Una cosa che mi ha dato fastidio è che certi  locali fanno pagare il coperto ( cover charge ), e non sto parlando di ristoranti, pizzerie o discoteche, ma di normalissimi bar. Una sera, per fare un esempio, siamo entrati in un bar vuoto totale, per assaggiare del whisky giapponese. Per evitare fregate potenti, abbiamo preventivamente chiesto al gestore quanto ci sarebbe costato ed il suddetto, in un inglese stentatissimo, ci ha spiegato che un whisky costava 800 yen ( circa 6-7 euro ) ma che bisognava pagare 500 yen di cover charge, in un bar normalissimo, e, ripeto, vuoto. Com'è facile immaginare, il personaggio non ha visto neanche un singolo yen dei nostri soldi.
Le condizioni climatiche locali ci hanno accolto bene: avevo letto su internet che da giugno ad agosto in Giappone è caldissimo nonchè umido, e speravo di evitare certi livelli di caldo sofferti in passato ( tipo quando sono andato 15 giorni a Barcellona in Agosto, o a Malta a Luglio ). La sera del nostro arrivo, complice forse il cielo nuvoloso, non si soffriva minimamente il caldo, con temperature attorno ai 23 gradi. Il trend, per nostra fortuna, è continuato per tutta la nostra permanenza, presentando tuttavia, come nota negativa, alcuni giorni di pioggia insistente, ma che non ci ha creato grosse problematiche.
Verso le 4 di notte, siamo tornati a piedi all'hotel, belli carichi ( stavolta non intendo ubriachi ) per la giornata seguente, che prevedeva un primo giro di ricognizione a Akihabara, quartiere famoso per i negozi di elettronica, manga, anime e sale giochi. 

1 commento:

Grissino ha detto...

Molto interessante. Aspetto le altre puntate. Sí ma del pasto in aereo ti sei lamentato tanto ma non hai nemmeno detto cosa hai mangiato ne fatto una foto!!! :-D