Oggi ho avuto la prima lezione del nuovo corso di tedesco al quale mi sono iscritto, che durerà fino a gennaio. Non si tratta di un corso intensivo e prevede due lezioni di tre ore ciascuna ogni settimana. E'diviso in dieci classi di livello crescente. Stamattina, di buon ora, ho preso la bicicletta e sono andato all'Università per verificare a quale classe ero stato assegnato, e quindi chi avevo come professore ed in che giorni della settimana avevo lezione. Sono stato collocato in ottava classe, segno che la maggior parte degli studenti ha un livello di tedesco molto basso, considerando anche il fatto che il mio non è certo elevato. Inoltre l'insegnante è la stessa persona che si occupa, d'estate, della coordinazione dei corsi intensivi. Lo conosco dal 2005. A mio avviso è bravo come insegnante e, cosa molto gradita, tiene lezioni molto divertenti ( di secondo lavoro fa il cabarrettista, fa anche qualche spettacolo in TV, sul serio ).
Un aspetto negativo è il numero di componenti nella mia classe: siamo tipo in 15-16, un po' troppi per i miei gusti. Inoltre ci sono ben 4 italiani, che per questo corso sono tantissimi nella stessa classe, e quasi nessuna presenza femminile di rilievo. Oltre agli italiani, c'è gente mista: Polonia, Israele, Filippine, Ucraina e poi non ricordo.
Stasera abbiamo fatto poco niente: presentazione del corso da parte dell'insegnante e solite presentazioni personali.Il livello mi sembra molto alto. Parlano tutti bene. Però credo bisognerà aspettare argomenti più complicati delle quattro chiacchere da bar di stasera, per decidere se devo chiedere di cambiare gruppo per andare in uno più facile. Stasera, temprato dal mese di settembre di quasi totale riposo, ero parecchio in forma: capivo senza fatica tutto quello che dicevano sia l'insegnante che i miei colleghi. Temevo di essere un po' arrugginito, invece forse sono addirittura migliorato. Il mio compagno di banco, un polacco, mi ha anche chiesto perchè parlo con l'accento austriaco. Gli ho risposto che è l'accento italiano che sente, ma ha insistito: "Conosco diversi italiani qui, e non parla nessuno con questo accento" mi ha detto. L'ho preso come un complimento.
Oggi, per il resto, ho avuto una giornata relativamente "piena", nonostante la definizione possa suonare un po' stridente, all'orecchio dei lettori che lavorano otto o più ore al giorno.
Il mattino sono andato all'Università, come già detto, poi in un paio di banche ad informarmi per aprire il conto corrente qui in Austria ed in un paio di negozi a fare la spesa di roba da mangiare ed a prendere un paio di cose che mi servivano qui in stanza. Ho scoperto un negozio "nuovo" qui vicino a dove abito, che vende di tutto a prezzi stracciati. Si chiama "KIK" ( http://www.kik-textilien.com/en/index.php?id=1 ). E' una catena presente in diversi stati, specializzata in abbigliamento e biancheria per la casa, ma che vende di tutto: ferramenta, giocattoli, qualcosa da mangiare, detersivi, cosmetici e tanta altra roba.
C'ero passato davanti almeno una ventina di volte, ma non ero mai entrato. Adesso credo che lo frequenterò più assiduamente. Hanno anche un po' di giochi per PC da 3.19 euri, non gran titoli all'ultima moda, ma neanche sbobba totale.
Nel pomeriggio ho finito di sistemare il CV, ho fatto una prima stesura della lettera di presentazione ( molto semplice, per il momento ) e ne ho spediti un paio, di cui uno per fare il cassiere/commesso da Toys'r'Us. Inoltre ho compilato un paio di formulari: uno per la rilevazione dei danni e delle mancanze nella stanza e l'altro per la richiesta della tessera universitaria.
Inoltre sono entrato in contatto via mail con l'allenatore di una delle squadre di pallavolo locali. Mi ha dato l'orario degli allenamenti e mi ha detto che non ci sono problemi, se voglio andare a provare. Dal sito non sembrano uno squadrone, ma per me va benissimo. Il problema è che uno degli allenamenti, quello di mercoledì, è in concomitanza col corso di tedesco, al quale non intendo certo rinunciare.
Ho anche spedito una mail al responsabile del gruppo sportivo universitario, per avere alcuni dettagli sull'attività.
Alla fine, non è che mi interessa diventare un grande della pallavolo ( non lo ero neanche quando giocavo seriamente ), ma mi interessa muovermi un po' e soprattutto conoscere gente.
Per finire, argomento inedito per il mio blog, volevo consigliare la lettura di un libro che ho finito praticamente in due giorni ( sabato sono stato alzato fino alle 4 meno un quarto, per un totale di 150 pagine lette ): "Il Professionista" di John Grisham.
Lo scrittore americano è famoso soprattutto per "Il Socio", dal quale è stato tratto un film, a mio avviso di buon livello, con Tom Cruise. Oltre a questo, ha scritto almeno una ventina di romanzi tutti sul genere "Legal Thriller", da alcuni dei quali sono stati tratti film di minor successo ( "Il Rapporto Pelican", "Il Cliente", "Il momento di uccidere" ). A titolo di pausa dal suo filone preferito, si è anche dilettato nella scrittura di alcuni romanzi totalmente diversi, pochi in verità, dei quali il libro che ho appena letto fa parte.
"Il Professionista" ( titolo originale "Playing for Pizza" ) parla di un quarterback fallimentare che dopo l'ennesima prestazione disastrosa in NFL trova come unico ingaggio una squadra italiana di Football Americano, i Parma Panthers ( esistono sul serio ). Il libro è molto divertente in quanto analizza l'impatto del protagonista con usi, costumi, tradizioni, persone, ambienti completamenti differenti da quelli ai quali era abituato in USA. E'scritto in maniera molto scorrevole, come tutti i libri dell'autore, e l'ho trovato particolarmente avvincente. I difetti, a mio avviso, sono il mancato approfondimento di alcune parti della storia ed il finale, che a qualcuno potrebbe far storcere un po' il naso, specie se abituati ad alcuni finali-bomba che Grisham aveva coniato per altri romanzi ( "Il Partner" su tutti ). Altro appunto: se non si sanno le regole del football, alcune parti diventano indecifrabili. Io, che non sono certo un appassionato, mi sono andato a vedere alcune cose su internet. Un commento a proposito pubblicato su Publishers Weekly cita "Affascinante: la lettera d'amore dello scrittore all'Italia".
Non si tratta del primo libro di Grisham dedicato al Football e non è neppure il primo dedicato all'Italia.
Per quanto riguarda il Football Americano, il precedente libro al quale mi riferisco è "L'Allenatore": l'ho letto tre volte ed ogni volta mi è piaciuto di più. Rispetto a "Il Professionista", ha toni molto più drammatici e nostalgici, ed è ambientato tutto negli USA.
"Il Brocker" è il primo libro ambientato in Italia: uno dei più brutti in assoluto, a mio modesto parere. La storia è praticamente inesistente.
Ho idea di scrivere una mail all'autore per suggerirgli una storia per uno dei prossimi romanzi: se lo scriverà sul serio, mi farò pagare un paio di birre.
PS: non ho visto nessun commento sul video della "sensitiva" linkato nel post precedente. Me lo sono riguardato almeno 5 volte, e mi fa sempre ridere !
3 commenti:
Kik lo conosco anche io, ne ho uno appiccicato a casa. Per certe cose é buono, per altre insomma, la qualitá non é che sia granché, anzi, proprio bassissima!!
Tu che hai oscato toccare il scaro? "Sei una bocchinara" è cosa sacra per questo scorfano? ("Senti merda umana, io gli scorfani li butto anche quando li pesco!")
Ci sentiamo sabato o domenica, probabilmente dal Dolo. Vado giusto a fare due serate una a Cancun e una a L'Havana. Buona ricerca!
Scusate ! Ma chi quello che scrive così male ??
Indecifrabile, proprio.
Il Vs UGHINO
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